May 2024
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Come si forma l’oro e da dove viene?
Di StoneX Bullion
L'oro è associato alla ricchezza, al potere e alla bellezza da secoli in tutta la civiltà umana – ma come si è formato esattamente questo metallo prezioso e da dove proviene?
In questo articolo esaminiamo le origini cosmiche dell’oro, i processi geologici che hanno contribuito alla sua formazione sulla Terra e dove si trova l’oro. Vedremo anche quando è stato scoperto, quali potrebbero essere le fonti future di oro e se sia possibile sintetizzarlo.
L’oro è un metallo di origine cosmica
La storia dell’origine dell’oro risale ai primi giorni del sistema solare. Per capire da dove proviene, dobbiamo tornare indietro nel tempo, a prima ancora che il nostro pianeta si fosse format
La storia dell’oro inizia tra le stelle, con esplosioni di supernova e collisioni di stelle di neutroni. Questi cataclismi cosmici comportano esplosioni talmente estreme da generare metalli pesanti, tra cui l’oro, che vengono espulsi nello spazio sotto forma di polvere cosmica. Nel corso di miliardi di anni, questa polvere, arricchita da particelle d’oro e altri elementi, ha dato origine a nuove stelle e sistemi planetari, incluso il nostro sistema solare.
Quando la Terra si formò circa 4,6 miliardi di anni fa, il pianeta si differenziò in strati. Durante questo processo, l’oro e altri elementi pesanti sprofondarono verso il nucleo terrestre. Tuttavia, non tutto l’oro arrivò fin lì: una parte rimase nel mantello e nella crosta terrestre, in attesa di essere scoperta.
Anche se parte dell’oro terrestre è qui sin dalla formazione del nostro pianeta, si ritiene che una quantità significativa sia arrivata tramite asteroidi. Questa teoria spiega perché tanto oro si trovi vicino alla superficie terrestre. Quale che sia la spiegazione, l’oro ha viaggiato attraverso lo spazio e il tempo per arrivare sul nostro pianeta, ma il suo viaggio non finisce qui: sono necessari diversi processi geologici per trasformare l’oro nel metallo prezioso che oggi conosciamo e apprezziamo.
Processo di formazione
Eventi cosmici e asteroidi hanno portato atomi d’oro sulla Terra, ma sono serviti milioni di anni di processi geologici per trasformare queste particelle in veri e propri giacimenti auriferi. Questi processi includono attività idrotermali, fenomeni magmatici e diverse condizioni geologiche presenti nelle profondità della crosta terrestre. Vediamo nel dettaglio come si forma l’oro.
Attività idrotermali
Uno dei principali modi in cui si forma l’oro è attraverso i processi idrotermali. In profondità, l’acqua ricca di minerali può essere riscaldata dalle rocce e dal magma circostanti. Questo fluido inizia a muoversi attraverso fratture e rocce porose, trasportando con sé oro e altri minerali. Quando i fluidi idrotermali si raffreddano, l’oro si separa dalla soluzione e si deposita, formando vene aurifere, spesso incastonate in quarzo o altre rocce.
Processi magmatici
Un altro processo attraverso cui si forma l’oro è quello magmatico. L’oro è spesso presente in piccole quantità nel mantello terrestre; quando il magma si forma attraverso la fusione parziale delle rocce del mantello, può inglobare oro e altri metalli disciolti. Man mano che il magma risale verso la superficie, trasporta con sé anche l’oro. Quando poi si raffredda e si solidifica, l’oro si separa dal magma e forma vene o depositi all’interno delle rocce circostanti.
Fonti di oro e numero atomico
L’oro è indicato sulla tavola degli elementi con la sigla Au, e il suo numero atomico, che indica il numero di protoni contenuti in un atomo, è 79. Si trova in varie parti del mondo, e l’ambiente, la geografia e il tipo di giacimento variano a seconda di come si è formato. I giacimenti auriferi si classificano in due categorie principali: primari e secondari.
Giacimenti primari
I giacimenti primari sono quelli in cui l’oro si trova nel suo ambiente geologico originario, di solito lungo i margini delle placche tettoniche o in aree con attività vulcanica. Questi depositi si formano tramite attività magmatica o idrotermale, quando fluidi ricchi di oro attraversano fessure e fratture nella roccia e si raffreddano, lasciando dietro di sé depositi di oro e altri metalli. Esistono due tipi principali di giacimenti auriferi primari:
· Vene aurifere: Si formano quando fluidi idrotermali arricchiti in oro attraversano fratture nella roccia. Quando questi fluidi si raffreddano, formano vene contenenti minerali auriferi, come il quarzo. Nel tempo, queste vene accumulano quantità significative di oro, dando origine a depositi di grande valore.
· Depositi disseminati: In questi giacimenti, l’oro si trova sotto forma di minuscole particelle distribuite uniformemente nella roccia circostante, anziché in vene concentrate. I depositi disseminati si formano solitamente in presenza di particolari tipi di rocce ignee, dove l’oro è incorporato all’interno di minerali solfuri.
Come si estraggono i giacimenti auriferi primari?
I giacimenti auriferi primari vengono estratti tramite tecniche di estrazione sotterranea o a cielo aperto:
- Estrazione sotterranea: Comporta la costruzione di pozzi e gallerie per accedere alle vene aurifere situate in profondità. Il minerale viene estratto e poi lavorato per separare l’oro dalla roccia circostante.
Estrazione a cielo aperto: In questo caso, si rimuove la roccia superficiale per accedere al minerale sottostante. È una tecnica più adatta ai depositi disseminati, in cui l’oro è distribuito in un ampio volume di roccia.
L’esplorazione e l’estrazione dei giacimenti auriferi primari possono essere complesse, ma in genere rappresentano la fonte più preziosa di oro.
Per saperne di più: Purezza, finezza e carati dell’oro: cosa sono e come si controllano
Giacimenti secondari
I giacimenti auriferi secondari, detti anche giacimenti alluvionali (placer deposits), si formano quando i giacimenti primari si degradano nel tempo a causa dell’erosione, degli agenti atmosferici e dell’azione dell’acqua. Questo processo libera le particelle d’oro presenti nella roccia originaria e le ridistribuisce in nuove aree. Dato che l’oro è pesante e non si corrode, tende ad accumularsi lungo i letti dei fiumi, nei ruscelli o in ambienti sedimentari; è in questi depositi che si possono trovare particelle d’oro, pepite o scaglie, tutte trasportate e modellate dall’acqua in movimento.
Come si estraggono i giacimenti auriferi secondari?
I giacimenti secondari vengono estratti con tecniche di superficie, come il setacciamento, l’uso di canalette (sluicing) e il dragaggio:
- Setacciamento (panning): Consiste nel lavare i sedimenti all’interno di una bacinella per separare le particelle d’oro dagli altri materiali.
- Canaletta (sluicing): In questo caso, l’acqua viene fatta scorrere lungo una canaletta per lavare i sedimenti e catturare le particelle d’oro.
- Dragaggio (dredging): Questa tecnica prevede l’aspirazione o il recupero dei sedimenti dai fondali di fiumi o mari, che vengono poi lavorati per estrarre l’oro.
Questi metodi sono più semplici ed economici rispetto a quelli impiegati per i giacimenti primari, anche se generalmente offrono quantità d’oro inferiori.
Dove si trova la maggior parte dell’oro mondiale?
L’oro si trova nelle regioni che presentano le condizioni geologiche necessarie alla sua formazione, cioè temperature e pressioni estreme. Di solito, si tratta di aree con una storia di attività tettonica o vulcanica, o di zone in cui affiorano antiche formazioni geologiche contenenti rocce aurifere. Questi ambienti offrono le condizioni ideali per la formazione, il deposito e la concentrazione dell’oro.
I principali paesi produttori di oro al mondo sono:
- Cina
- Australia
- Russia
- Stati Uniti
- Canada
- Sudafrica
Quando è stato scoperto l’oro?
L’oro è spesso considerato il primo metallo scoperto e utilizzato dall’uomo. Le prime testimonianze dell’interazione umana con l’oro risalgono al 4.600 a.C. in Bulgaria, dove sono stati ritrovati manufatti in oro nel sito funerario della Necropoli di Varna.
Già nel 2.600 a.C., gli antichi Egizi estraevano oro su larga scala e lo veneravano per la sua associazione con gli dèi e l’aldilà. Nello stesso periodo, anche i Sumeri in Mesopotamia e la civiltà della Valle dell’Indo lo utilizzavano per creare gioielli e altri oggetti ornamentali.
Verso il 700 a.C., i Greci estraevano attivamente oro in tutto il Mediterraneo e il Medio Oriente. Queste attività vennero poi ampliate dai Romani, che adottarono tecniche come l’estrazione idraulica per recuperare oro dai letti dei fiumi. In quel periodo, l’oro era già usato per coniare monete.
Durante il XV e XVI secolo, l’Età delle Scoperte fu segnata da importanti scoperte aurifere nelle Americhe, che portarono a un afflusso di oro in Europa. In tempi più recenti, le scoperte aurifere in diverse aree del mondo diedero il via alle cosiddette corse all’oro, tra cui la Corsa all’Oro della California del 1848, quella australiana degli anni ’50 dell’Ottocento e la scoperta dell’oro nel bacino del Witwatersrand in Sudafrica nel 1886.
Per saperne di più: Quali sono le migliori monete d’oro da comprare e perché? Dalle Kruggerands alle Foglie d’Acero
Quanto oro c’è nel mondo?
Secondo lo United States Geological Survey (USGS), ad oggi sulla Terra sono state scoperte circa 244.000 tonnellate metriche di oro, pari a circa 7,8 miliardi di once troy. Può sembrare molto, ma data la sua densità, se si fondesse tutto l’oro esistente, si potrebbe racchiudere in un cubo di circa 23 metri per lato.
La maggior parte dell’oro scoperto nel mondo proviene da soli tre Paesi: Cina, Australia e Sudafrica. Questo oro è detenuto in varie forme: gioielli d’oro (47 %), lingotti da investimento e monete d’oro (22 %), riserve delle banche centrali (17 %), usi industriali (8 %) e altre destinazioni (6 %).
Per saperne di più: Perché le banche centrali comprano oro?
Secondo il World Gold Council, dato che l’oro è praticamente indistruttibile, quasi tutto l’oro mai estratto è teoricamente ancora accessibile e potenzialmente riciclabile. Gli scienziati ritengono inoltre che ci siano ancora circa un milione di tonnellate di oro entro il primo chilometro di profondità sotto la superficie terrestre, pronte per essere estratte.
Da dove potrebbe arrivare l’oro in futuro?
L’oro è ampiamente considerato una risorsa finita. Cosa succederà quando le riserve aurifere terrestri si esauriranno? Ecco alcune possibili fonti future: asteroidi, Luna e persino laboratori.
Estrazione mineraria nello spazio
L’idea di estrarre oro nello spazio non è più confinata alla fantascienza e potrebbe diventare realtà. Gli scienziati stanno già studiando tecnologie di space mining e, per quanto riguarda l’oro, abbiamo due opzioni: estrazione su asteroidi e sulla Luna.
Estrazione dagli asteroidi
Gli asteroidi, soprattutto quelli classificati come M‑type (metallici), dovrebbero contenere quantità significative di oro, platino e altri metalli preziosi. Questi corpi celesti, residui del primo sistema solare, sono ricchi di metalli che non sono mai stati incorporati nei pianeti.
L’estrazione di asteroidi potrebbe fornire una scorta praticamente illimitata di oro, alleviando la pressione sulle risorse terrestri. L’ormai chiusa Planetary Resources aveva già avviato lo sviluppo di tecnologie per sfruttare gli asteroidi; più recentemente, la startup AstroForge sta esplorando la fattibilità dell’estrazione asteroidale. Staremo a vedere.
Estrazione lunare
Un’altra possibile fonte di oro (e di altri minerali preziosi) è la nostra “modesta” Luna. Pur non essendo ricca di metalli quanto gli asteroidi, la superficie lunare contiene risorse potenzialmente preziose. Stiamo ancora indagando su quali siano esattamente, ma sono previste diverse missioni, tra cui il programma Artemis della NASA, che punta anche a stabilire una presenza umana sostenibile sul nostro satellite.
Depositi futuri da meteoriti
Il futuro dell’oro potrebbe arrivare anche dai meteoriti. Dopotutto, in passato hanno già trasportato oro sulla Terra, quindi perché non potrebbe accadere di nuovo?
I meteoriti sono i frammenti di asteroidi e comete che sopravvivono all’ingresso nell’atmosfera terrestre. Contengono metalli preziosi, anche se la maggior parte è di piccole dimensioni e non contiene quantità commercialmente rilevanti di oro; tuttavia, ipotetici impatti di maggiori proporzioni in futuro potrebbero portare sulla Terra quantità significative di metallo prezioso. Sebbene sia un fenomeno difficile da prevedere e controllare, potrebbe rappresentare un’ulteriore fonte d’oro in prospettiva.
Si può sintetizzare l’oro in laboratorio?
E se fosse possibile produrre oro in laboratorio? Per secoli gli alchimisti hanno cercato di trasformare metalli comuni in oro, e in teoria è possibile. In effetti, ci sono stati casi in cui gli scienziati sono riusciti a creare piccolissime quantità di oro in laboratorio, utilizzando reattori nucleari e acceleratori di particelle.
Tuttavia, questi metodi producono quantità minime e a costi estremamente elevati.
Quindi, per quanto sia scientificamente possibile sintetizzare l’oro, il processo non è attualmente praticabile né commercialmente sostenibile, a causa dell’alto costo, della bassa resa e della complessità tecnica.
Per ora, le riserve naturali di oro presenti sulla Terra restano l’unica fonte realistica da cui possiamo ottenere questo metallo prezioso.
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