30

Jun 2025

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Jun 2025

Gli ETF sull'argento registrano un'impennata mentre l'oro affronta una correzione

Di Rhona O'Connell, Head of Market Analysis

Oro di nuovo sotto i 1.400$ a fronte di una geopolitica più distesa e di una correzione tecnica; l’argento sovraperforma nel corso della settimana

  • Gli ETF sull’argento hanno registrato afflussi massicci a giugno, per oltre 925 tonnellate, pari al 55% delle nuove creazioni nette da inizio anno
  • Su base annuale, l’aumento degli ETF sull’argento a giugno equivarrebbe a 11.107 tonnellate, ovvero un incremento del 50% rispetto ai livelli di fine 2024
  • L’oro ha subito una necessaria fase di realizzi verso la fine della scorsa settimana
  • La flessione è stata di 102$, pari al 3,1%, in parte spinta dalle notizie secondo cui gran parte dell’accordo commerciale USA-Cina sarebbe già stato firmato
  • Dal punto di vista tecnico, l’oro è vicino a completare una figura di doppio massimo, con linea del collo a 3.200$
  • La domanda cinese resta fiacca (eccetto che per i lingotti)
  • Questo rafforza ancora la nostra visione secondo cui il mercato è sovraffollato e che il massimo è già stato raggiunto
  • L’argento ha subito una correzione più contenuta, pari al 2,5%, un dato insolito – normalmente ci si aspetterebbe una flessione doppia rispetto a quella dell’oro
  • Questo riflette probabilmente una continua rotazione dall’oro verso i metalli bianchi
  • Ma potrebbe anche rispecchiare una prospettiva costruttiva sul lungo termine
  • Come osservato la scorsa settimana, i lingotti sono esenti da dazi, ma i mercati restano nervosi; massima attenzione al 9 luglio, in attesa di capire se anche i PGM (metalli del gruppo del platino) saranno considerati bullion a questi fini
  • Intanto, gli ETF sull’oro stanno vivendo un momento favorevole
  • Attenzione: gli investimenti retail restano stabili sia per l’oro sia per l’argento

Prospettive: invariate Il rapporto oro:argento si sta stabilizzando tra 91 e 95.
Il raffreddamento delle tensioni in Medio Oriente e la firma dell’accordo USA-Cina riducono il rischio geopolitico e dunque giocano a sfavore dell’oro, ma potrebbero sostenere l’argento.

Nel lungo periodo, l’argento presenta solide basi fondamentali, ma nel breve sta stabilizzandosi intorno ai 36$, anche se potrebbe star formando una figura tecnica a testa e spalle, che, se completata, potrebbe portare a un ribasso fino a 33,20$.

Come sottolineato la scorsa settimana, la reazione dell’oro a notizie prima considerate positive è stata sempre più cauta, e la correzione in un contesto più tranquillo rafforza la nostra convinzione che il massimo sia stato raggiunto.

Commento

Oggi includo i commenti del nostro Senior Advisor Jon Hilsenrath, che vanta un’ampia esperienza nella copertura dell’economia statunitense, avendo lavorato per diversi anni al Wall Street Journal. Le sue osservazioni su dazi e inflazione alla fine della scorsa settimana includono quanto segue:

“LE BUONE NOTIZIE:
Fino a maggio, non ci sono evidenze nei dati macroeconomici che i dazi stiano facendo aumentare il tasso d’inflazione nazionale. I dati preferiti dalla Fed sull’inflazione – cioè gli indici dei prezzi della spesa per consumi personali – sono stati pubblicati oggi e lo dimostrano ancora una volta.

LE NOTIZIE MENO BUONE:
L’inflazione resta leggermente al di sopra dell’obiettivo del 2% della Federal Reserve. Durante l’estate, i confronti con l’anno scorso saranno difficili. Gli Stati Uniti hanno registrato dati deboli sull’inflazione lo scorso anno, il che significa che le variazioni annue osservate dalla Fed renderanno più difficile riportare l’inflazione al 2%, anche se gli effetti dei dazi non fossero così rilevanti.

LA MIA CONCLUSIONE:
Per molti mesi, gli economisti hanno descritto in modo distorto gli effetti dei dazi sull’inflazione. Parlano dei dazi come di uno shock una tantum sui prezzi che compare nei dati a breve termine, senza effetti di lungo periodo. Io la vedo in modo diverso. Vedo effetti deboli nel breve periodo e pressioni al rialzo sui livelli dei prezzi al consumo nel lungo periodo.

Gli effetti a breve termine sono attenuati perché:
A) Le imprese hanno avuto tempo per prepararsi e proteggersi, ad esempio accumulando scorte per minimizzare gli effetti nel breve termine;
B) I consumatori si adattano e modificano la spesa quando vedono aumentare i prezzi in una categoria. Si verificano cambiamenti relativi nei prezzi, i costi salgono in un’area e scendono in un’altra, ma non si verificano aumenti generalizzati;
C) I dazi vengono assorbiti in altre parti della catena di approvvigionamento prima di raggiungere i consumatori, comprese le marginalità aziendali e, sì, anche i fornitori esteri. La Cina sta assorbendo parte dell’impatto. L’evidenza: i prezzi alla produzione in Cina stanno scendendo.

I dazi spingono l’inflazione al rialzo nel lungo periodo. L’era della globalizzazione ha portato tre decenni di calo dei tassi d’inflazione e deflazione nel settore dei beni più influenzato dalle importazioni. È logico che tassare le catene di approvvigionamento globali, che in passato hanno contribuito a ridurre l’inflazione, produca ora l’effetto opposto.

I dati odierni confermano questa narrazione, quindi mantengo questa posizione. Per la Federal Reserve, questo significa che potrebbe tagliare i tassi nei prossimi mesi, ma non ha margine per tagliarli molto di più senza risvegliare i demoni dell’inflazione. Il prossimo presidente della Fed, chiunque venga scelto dal presidente Trump, dovrà prima o poi affrontare queste realtà. Il prossimo presidente si troverà in una tensione costante tra proteggere il proprio lascito evitando l’inflazione e gestire i desideri contraddittori del presidente.”

I mercati obbligazionari continuano a prezzare due tagli dei tassi entro fine anno

Dot plot di giugno

Oro, visuale su un anno; continua la discesa, con reazioni sempre più attenuate alle fluttuazioni finanziarie

Rapporto oro: dollaro; sceso a 0.67

Fonte: Bloomberg, StoneX

Argento, visuale su un anno; range stretti attorno ai 36$ – un calo imminente?

Fonte: Bloomberg, StoneX

Scorte di oro COMEX, in tonnellate

Fonte: CME via Bloomberg, StoneX

Oro in valute locali chiave

Fonte: Bloomberg, StoneX

Rapporto oro:argento, da gennaio 2024 ad oggi; supporto a 90

Fonte: Bloomberg, StoneX

Contesto

L’ultimo report della CFTC è riferito al 24 giugno. I dati della settimana precedente sono stati pubblicati in ritardo a causa di una festività pubblica negli Stati Uniti. Nel periodo osservato, le posizioni long nette sull’oro sono salite di 12 tonnellate a 521t, per poi scendere a 510t; le posizioni short sono aumentate gradualmente in entrambe le settimane, fino a raggiungere 120t. I long risultano inferiori del 12% rispetto alla media a 52 settimane, mentre gli short sono superiori del 20%.

Posizionamento sull’oro COMEX, Money Managers (tonnellate)

Posizionamento sull’argento COMEX, Money Managers (tonnellate)

Fonte per entrambi i grafici: CFTC, StoneX

ETF

Argento: dopo una solida prima metà di giugno con un incremento di 584t, la seconda parte del mese ha registrato prese di profitto sporadiche. Ci sono stati anche consistenti acquisti d’occasione, che hanno portato a un guadagno di 361t nella seconda metà del mese. In altre parole, il 55% delle nuove sottoscrizioni nette da inizio anno si è concentrato nel solo mese di giugno. In termini annualizzati non ponderati, questo ritmo di acquisti corrisponderebbe a 11.107t, pari a circa cinque mesi di produzione mineraria di argento.

Oro: i dati più recenti del World Gold Council, relativi alla settimana conclusa il 20 giugno, mostrano un incremento globale di 16t, con piccole perdite in Asia e guadagni altrove, soprattutto in Nord America. La suddivisione è la seguente: Nord America, 1.847t; Europa, 1.355t; Asia, 315t; altri, 71t. I dati di Bloomberg (meno completi rispetto a quelli del WGC) indicano che nei cinque giorni di contrattazione successivi c’è stato un aumento complessivo di 34t, portando il totale da inizio anno a circa 390t, per un totale complessivo vicino alle 3.600t, a confronto con una produzione mineraria mondiale di 3.661t (dati Metals Focus).

Fonte: Bloomberg, StoneX