Mar 2025
Mar 2025
L'oro si avvicina alla soglia dei 3.000 dollari, l'argento sotto pressione
Di Rhona O'Connell, Head of Market Analysis
- Dalla metà di febbraio, l’oro si è avvicinato ai $3.000, ma senza raggingerli
- Il range dell’oro è stato dell’11,3%, con un massimo giornaliero di 2.956$, raggiunto il 24 febbraio e poi assestatosi su 2.830$ da lì in poi
- L’argento ha toccato i 33,5$ all’inizio del mese, ma è poi sceso rapidamente e le oscillazioni successive lo hanno fatto scendere fino al supporto rappresentato dalla media mobile a 50 giorni (30,9$); al momento della scrittura di questo articolo, sembra destinato a registrare nuovi guadagni verso i 32,0$
- Il sentimento prevalente continua ad essere l’incertezza, a causa delle tensioni internazionali che si stanno nuovamente intensificando e della minaccia, sempre più vicina, di dazi da parte degli USA su un gran numero di beni
- Questo sta legando le mani di alcuni decisori politici, con un Presidente della Fed la scorsa settimana che ha dichiarato quanto sia difficile apportare cambiamenti significativi in un periodo di così grande incertezza
- La stretta a breve termine derivante da questa dislocazione nel mercato dell’oro, con forti spedizioni da Londra verso gli Stati Uniti, si è in parte allentata, anche se le scorte Comex continuano ad aumentare
Prospettive a breve termine: le circostanze rimangono favorevoli per l’oro, anche se i 3.000$ rappresentano una barriera importante da un punto di vista psicologico - per quanto tecnicamente non sia così - e si iniziano a vedere momenti di presa di profitto. Il prossimo livello di resistenza Fibonacci è 2.870$.
Le prospettive per l’argento sono al momento meno lusinghiere rispetto a quelle per l’oro, soprattutto per via delle incertezze economiche e della continua mancanza di acquisti fisici da parte degli investitori retail, che danno la misura di un mercato molto cauto. Anche le medie mobili stanno prendendo un trend negativo.
Economia internazionale
Gli elementi chiave da osservare nei prossimi giorni sono numerosi. La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è scesa a solamente 98,3 a febbraio, perché la prospettiva dei dazi incombenti continua ad alimentare i timori di inflazione. Magari si tratta di paure non del tutto fondate, ma nelle dinamiche di mercato la percezione e il sentimento generale sono sempre fondamentali; e questo tipo di paura è un elemento che supporta l’oro, ma molto meno l’argento.
Nei prossimi giorni assisteremo a una serie di indicatori economici statunitensi, ma già oggi, mentre stavamo preparando il nostro articolo, è stato rilasciato l’Indice dei Responsabili degli Acquisti del settore manifatturiero (PMI), ed è risultato migliore del previsto, attestandosi a 52,7.
Successivamente, avremo il PMI cinese, che sarà molto interessante vista l’attuale debolezza dello yuan, che sta favorendo gli investimenti in monete e lingotti d’oro (in parte a scapito dei gioielli in oro, a causa dello scarso interesse dei consumatori nel paese).
Nel frattempo, i dati sull’inflazione dell’UE, rilasciati all’inizio di questa settimana, sono stati leggermente superiori alle attese, con il 2,4% anno su anno e il core al 2,6% anno su anno, lasciando la Banca Centrale Europea con altre difficoltà da affrontare.
Infine, avremo quello che sarà probabilmente il parametro più importante di questa settimana, quando venerdì saranno rilasciati i dati sui NonFarm Payroll degli Stati Uniti, attualmente stimati in +160k dopo aver raggiunto i 143k lo scorso mese. Dovremo anche tenere d’occhio eventuali revisioni, perché i dati NonFarm possono essere talvolta confusionari, dato che aziende di dimensioni diverse producono i loro report in momenti differenti, dunque è certamente possibile che si verifichino revisioni al ribasso – il che potrebbe aumentare le aspettative di un ulteriore taglio da parte della Fed.
Nel frattempo, la Fed sta conducendo la sua Revisione quinquennale della Strategia a Lungo Termine, che riguarda gli Obiettivi a Lungo Termine e la Strategia di Politica Monetaria, e sarà sicuramente data molta importanza al mantenere ben ancorate le aspettative di inflazione a lungo termine. L’obiettivo a lungo termine di inflazione al 2% rimane invariato.
Geopolitica
Per quanto riguarda le tariffe, il Presidente Trump sostiene ancora che le minacce di dazi nei confronti di Canada e Messico siano una misura per ridurre l’immigrazione, e anche per fronteggiare il problema delle importazioni di fentanyl. Inizialmente, aveva imposto tariffe del 25% su entrambi i paesi (ma del 10% sull’energia canadese), oltre a raddoppiare la tariffa sulla Cina al 20%; queste misure sono state poi temporaneamente sospese, ma dovrebbero rientrare in vigore martedì 4 marzo. Stando ai report, queste tariffe potrebbero interessare circa 1,5 trilioni di dollari su base annua. Altre tariffe sono previste in aprile, una volta completati gli obbligatori periodi di indagine.
Guardando oltre gli USA, continuano a farsi sentire le tensioni riguardanti l’Ucraina, con l’Europa ora pronta a fare quadrato dopo gli sfortunati sviluppi nell’incontro tra il Presidente Trump e Zelensky.
In definitiva, si tratta di un contesto favorevole per l’oro, ma le recenti prese di profitto potrebbero dimostrare che gran parte di quanto sta avvenendo è già stato preso in considerazione nelle fluttuazioni di prezzo di questo periodo.
La curva dei forward dell’oro; ora, un mese e sei settimane fa

Fonte: Bloomberg
Andamento dei prezzi di base
Oro, visione su un anno; è uscito dal trend di rialzo, il cui canale superiore sembra fornire un certo supporto

Fonte: Bloomberg, StoneX
Oro nelle principali valute locali;

Argento, visione su un anno; ha toccato i 33,5$ ma ora si trova al di sotto delle medie mobili a 10 e 20 giorni

Rapporto oro/argento, da gennaio 2024 ad oggi; Europa e Cina pesano sull’argento

Fonte: Bloomberg, StoneX
CFTC; atteggiamenti cambiati nei confronti dell’oro; argento misto
Le posizioni long sull’oro sono diminuite nel corso di febbraio, passando da 748t a 662t; le posizioni short sono aumentate a 116t nella prima metà del mese, per poi ridursi leggermente a 102t, in aumento rispetto ai 54t della fine di gennaio. Le posizioni sull’argento hanno mostrato fluttuazioni, con le long in generale in calo da 9.067t a 8.253t; le short si sono anch’esse ridotte, passando da 3.223t a 2.861t.
Posizionamento COMEX dell’oro, Money Managers (t)

Posizionamento COMEX per l’argento da parte dei gestori di fondi (t)

Fonte per entrambi i grafici: CFTC, StoneX
L’argento ha seguito un corso diverso dall’oro, con le posizioni long e short entrambe in aumento, ma solo in misura frazionaria (le long sono aumentate a 6.136t da 5.875t; le short da 3.071t a 3.266t). Durante il mese di dicembre, le posizioni long sull’argento sono diminuite, come avvenuto per l’oro, mentre le posizioni short hanno continuato ad aumentarei, perché i mercati si preoccupavano per i livelli di crescita globale.
Cos’è l’EFP e come funziona?
Il trading dell’EFP è un modo per mettersi al sicuro dall’esposizione di mercato. Acquistando l’EFP, la parte che possiede metallo fisico stipula un contratto con una controparte per vendere la posizione fisica, mentre contemporaneamente acquista i futures. In questo modo, l’esposizione al metallo stesso rimane invariata, ma viene cambiata la data di consegna.
Alcuni operatori di mercato hanno utilizzato l’EFP per consegnare metallo negli Stati Uniti prima del 20 gennaio, al fine di ridurre il rischio legato alle posizioni long in caso di imposizione di dazi. A nostro avviso, i dazi su entrambi i metalli, in particolare sull’oro, sono improbabili, ma è comprensibile che alcuni trader – o i loro risk manager – desiderino eliminare ogni potenziale rischio, come avvenuto durante la pandemia.
ETF:
Posizioni globali in ETF sull’oro
Gli ETF sull’oro sono hanno avuto un periodo positivo durante febbraio, con 16 giorni di creazioni nette su un totale di 20 giorni di negoziazione, passando da 3.254t a 3.326t prima della fine del mese.
L’argento, in linea con i dati della CFTC e il suo andamento dei prezzi, ha avuto un periodo altalenante, con undici giorni di creazioni nette che hanno portato a un piccolo aumento netto di 85t, ovvero meno di mezzo punto percentile, chiudendo così a 22.047t.
La produzione mineraria globale è di circa 26.000t.

Fonte: Bloomberg, StoneX